il
feudo monastico di Bobbio
Il feudo
monastico di Bobbio o feudo monastico di San Colombano di Bobbio
fu un territorio molto vasto il cui centro religioso, culturale e politico era
incentrato nell'abbazia di San Colombano di Bobbio, oggi in
provincia di Piacenza.
L'abbazia
venne fondata nel 614
dal santo irlandese Colombano, monaco, abate missionario e uomo
d'azione che partendo dalla natia Irlanda evangelizzò tutta l'Europa
ri-cristianizzandola dopo le invasioni barbariche pagane od ariane,
fondando centinaia di abbazie, monasteri o semplici chiese tutte seguenti la
sua regola dettata attorno al 591 nell'abbazia di Luxeuil in Francia
denominata poi regola dell'Ordine di San Colombano.
Il territorio si estendeva in buona parte delle
attuali provincie di Alessandria, Pavia, Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Genova, La Spezia, Massa-Carrara, Lucca e Pisa.
In più vi erano feudi sparsi sia come abbazie, priorati o semplici monasteri e
celle monastiche isolate in tutta la zona del centro-nord d'Italia.
Nel 1014 Bobbio diverrà sede
vescovile nella persona dell'abate-vescovo-conte Pietroaldo formando la Contea di Bobbio sul
medesimo territorio.
Storia
La
donazione longobarda
del re Agilulfo
e della regina Teodolinda allo stesso san Colombano era di 4 miglia attorno
al monastero, ma ben presto il territorio crebbe.
Tra il VII secolo
ed il X secolo
Bobbio divenne un vero e proprio feudo monastico grandissimo ed esteso, non raggruppato su di un unico latifondo,
salvo la zona centrale attorno alla città ed alla val Trebbia.
Il territorio si estese subito anche all'Oltrepò,
alla val Tidone,
alla val Curone
e alla val d'Aveto
in una zona unica e contigua. Ma era anche formato da terreni e piccoli feudi
sparsi per tutta l'Italia Settentrionale, dalle coste del mar Ligure
al Piemonte e al lago di Como, al lago di Garda, le zone del
Ticino e del Po, fino all'Adriatico, con una flotta di imbarcazioni che
collegavano Pavia con la Svizzera e per il Po i possedimenti sul Mincio, di
Comacchio, Ferrara, Ravenna, Venezia ed Ascoli Piceno, ma anche sul mare con i
porti liguri di Moneglia
e Porto Venere.
Vi furono possedimenti nel Lodigiano (San Colombano al Lambro e Fombio), nella
Val Pellice (Bobbio Pellice), in Valsassina
(Piani di
Bobbio), in Liguria (San Colombano Certenoli), lungo la zona
appenninica per la Via degli Abati (precorritrice dell'antica Via
Francigena) da Bobbio passando per Bardi, Borgo Val di Taro, la Cisa
e Pontremoli, in Lunigiana, nella Val Fontanabuona, nella Val di Vara e la
Magra ed in Garfagnana, ecc.
Il feudo ebbe la protezione imperiale e papale e
l'abate era nullius dioeceseos (Abbazia territoriale) e dal 643 l'abate ebbe anche la
carica di Abate mitrato. Dopo le incursioni saracene
venne difeso anche dagli Obertenghi, in esso i
monaci vi avevano costruito numerosissimi monasteri sia secondo la regola colombaniana che benedettina e vi
coltivavano le terre in modo intensivo, specie impiantando anche vigneti,
oliveti
e castagneti
e costruendo mulini; inoltre vi erano numerosi allevamenti specie di pecore
per l'utilizzo della pergamena per lo scriptorium,
sia di Bobbio che nei vari monasteri. Inoltre si trovavano monasteri sparsi all'estero dalla Spagna fino
alla Germania,
in Irlanda
ed in Inghilterra,
collegati da numerose strade percorse da pellegrini e da monaci.
Vi furono edificati numerosi castelli e
fortificazioni sul territorio a protezione anche religiosa, specie nel periodo
delle invasioni musulmane.
L'abate Agilulfo
iniziò la costruzione nell'883 del nuovo monastero dove si trova attualmente.
Nella metà
del X secolo
iniziò la prima decadenza anche per l'affievolirsi della protezione
imperiale e papale e molti feudi passarono direttamente agli Obertenghi
e poi ai vari rami famigliari come i Malaspina
nel 1164,
ma anche le vicine diocesi vescovili divenute potenti via via si impossessarono
del territorio. Anche perché il potere degli abati si era affievolito ed in molte
zone i religiosi e quindi anche i monaci dovevano obbeddienza primaria ai
locali vescovi.
Sarà l'abate Gerberto, divenuto papa
Silvestro II a risolvere le attribuzioni territoriali e sul titolo
di conte di cui i predecessori hanno ritenuto effigiarsi dall'846 su di un
diploma imperiale ritenuto da molti un falso storico. Infatti ottenne
dall'imperatore Ottone III la conferma di tutti i privilegi
passati con la conferma del comitato bobbiese all'abate Pietroaldo.
La
situazione di decadenza anche cittadina venne superata con la creazione a
partire dal febbraio 1014
della diocesi di Bobbio sotto la carica
dell'abate-vescovo-conte Pietroaldo, che diverrà contea vescovile prendendo
buona parte del territorio abbaziale con restituzioni parziali e donazioni da
parte delle vicine diocesi. Con la successiva separazione delle cariche di
abate e vescovo e delimitazione dei rispettivi territori si parlerà
esclusivamente di contea vescovile di Bobbio. Dopo il 1200 l'abate di Bobbio sarà sottoposto all'autorità del vescovo
locale.
La Contea di Bobbio con varie vicissitudini
durerà fino al 1743 con il passaggio nel Regno di
Sardegna e la creazione della Provincia di Bobbio. Invece la Diocesi di
Bobbio rimarrà autonoma fino al 1986-89 con le aggregazioni prima
sotto Genova e poi sotto Piacenza.
Sviluppo monastico del
territorio
I monaci colombaniani di Bobbio nel territorio di
loro competenza ma anche nel resto del nord Italia
e d'Europa
evangelizzarono i popoli insegnando a pregare a dissodare la terra aprendo orti
nelle sterpaglie, e nelle selve spazi
terrazzati per la coltura del castagno, dell'olivo, della vite, degli alberi da frutto, del grano e degli ortaggi.
Dove un tempo vi era la selva, la roccia, lo
strapiombo dei dirupi, nascono presso fiumi e fonti le tende, le case, il
villaggio, il borgo. la città, la civiltà. Nascono le edicole, le cappelle, le
chiese, i monasteri e le monumentali abbazie.
Il monastero dilata i suoi spazi fino a diventare
rifugio e asilo per i poveri, i pellegrini, ospedale per gli infermi,
accoglienza per biblioteche, cenacoli di studio e di incontri culturali. Alla
luce del vangelo e del camminare insieme nasce la comunità cristiana e più
tardi la parrocchia.
Abbazie, monasteri, chiese
e celle monastiche
Oltre che all'abbazia di San Colombano di Bobbio, abbazia
matrice in Italia, vi erano numerosi insediamenti monastici, che possiamo
suddividere in abbazie
autonome, priorati
autonomi con un monastero centrale, priorie ed altri monasteri dipendenti con
celle monastiche, monasteri e chiese con celle
monastiche (curtis,domuscultae,
sortes,
pievi,
xenodochia,
mulini e feudi agricoli) contigue o isolate dipendenti sempre da Bobbio.[1]
[2]
Feudo compatto
attorno a Bobbio
Centrale vi era l'abbazia di San Colombano di Bobbio con numerosisimi
possedimenti sia nei paesi che nelle valli.[3]
[4]
[5]
Nel Bobbiese
- Bobbio, Degara, Lagobisione, Mezzano Scotti ed il Monastero
di S.Paolo, C.na Uccellone, Cadonica (Torre e mulino),
Embrisi-Embrici, Pietra Parcellara, Ajguera, Arelia o
Areglia, Dego, Barberino, Cognolo, Santa Maria del Penice,
Passo del Penice, Santa Maria (Corte di S. Maria di Cerreto in Sarto e
Cerrexia e Oracolo di S. Bartolomeo di Xarto), Scale, Campore (Xartello),
Cogni, Vaccarezza, Groppo (Petra Pedana e ospitale di Castro Pedano),
Pradegna e Pianelli, Malosso, Boschini, Castellina, Valle, Brugnoni,
Ponte, Ca', Ceci, Vegni, Dezza, San Cristoforo (oracolo di S. Giacomo
di Viulio o Vigulio), Valle del Carlone (castagneti e mulini dal Monte
Alberto alla Valle di Bardonetto), Colletta di Gazzolo e Caldarola, Moglia (Solia), Cerreta (o Ca
Serrea), Cavanna, Riva e Pian dei Castelli, San Martino (oracolo),
S.Salvatore (oracolo) e Brayda Giocharella, Telecchio, Cassolo, Callegari,
Bertuzzi, Cavarelli, Freddezza, S.Ambrogio di Piancasale e Piancasale,
Arelli
- Coli
con l'Eremo della Spelonca di
S.Michele, S. Agostino, Rosso o Rossopiana, Barche,
Costiere, Porcile-S. Cecilia, Peli, Barberino, Pradella, Gavi, Scabbiazza
(Cella di Barberino e Oracolo di S. Anastasio), Caminata Boselli, Costa
Caminata, Forno di Sotto e Forno di Sopra, Macerato, Aglio, Nicelli
- Corte Brugnatella, Carana, Rossarola,
Brugnello, Marsaglia vecchia, Poggio Villeri e Villeri, Montarsolo, Pieve
di Montarsolo (Pieve di S. Giacomo o oracolo), Lago, Castelletto o Castel
del Lago, Confiente, Casaldrino (Casale Rodolino), Sanguineto, Ozzola,
Metteglia
Val Trebbia, Aveto e
Nure
- Val Trebbia, Calendasco,
Cotrebbia e Terre Sancti Martini, Gragnano Trebbiense, Casaliggio, Rivergaro,
Ancarano, Rallio, Zucconi, Piozzano, Pomaro, Torresano, S.Gabriele,
Traviano, Poviago, Val Luretta, Travo,
Statto, Caverzago, Pietra Parcellara, S.Anna (ant.
S.Michele) della Perduca, S. Andrea, S. Maria, Signano, Fellino, Fiorano,
Mezzanello, Pigazzano, Bobbiano, Coni di Rallio, Denavolo, Chiosi, Stazzano,
Quadrelli, Murlo, Scarniago, Viserano
- Alta Val Trebbia: Cerignale,
Ponte Organasco, Carisasca, Oneto, Cariseto, Selva, Rovereto, Ottone, Ottone soprano, Fabbrica,
Losso, S.Agostino, Traschio, Ca', Toveraia, Croce, Rettagliata, Moglia,
Artana, Orezzoli, Belnome, Zerba e la val
Boreca
- Alta Val Trebbia genovese: Torriglia,
Scoffera, Abbazia di Patrania e Monastero di S.Onorato, Propata,
Rondanina,
Montebruno,
Rusca, Fontanigorda, Fascia, Rovegno,
Garbarino, Loco, Gorreto
- Val d'Aveto, Ferriere, Ciregna, Castello,
Brugneto, Noce, Casale (Remisso), Salsominore, Cattaragna, Castagnola,
Boschi-Ruffinati, Montecarevolo, Gambaro, Grondona, Cerreto, Pomarolo,
Centenaro, Retorto, Canadello, S. Pietro in Valle di Nuceto, Rompeggio,
Retorto, Pertuso , Selva, Casaldonato, Curletti, Alpe Longa,
Solaro, Torrio, Ascona, M. Crociglia, M.Maggiorasca, M.Tomarlo, M.Chiodo
- Val d'Aveto genovese: Santo Stefano
d'Aveto, Alpepiana, Alpicella d'Aveto,
Campomenoso, Pievetta (Pieve di S. Giovanni de Sexegnae), Amborzasco, Ascona,
Brignole, Canale, Insula, Vicomezzano, Vicosoprano,
Rezzoaglio, Parazzuolo, Villa
Salto-Xalto, Casaleggio, Villa Sbarbaro, Villacella-Pietramartina, Isola
Rotonda, Ventarola
- Val Nure, Podenzano,
Verano, Vigolzone,
Chiulano, Mansano, Carmiano, Luzzano, Gropparello,
Canianum con lo xenodochio, Bettola,
Missano, Calenzano, Montecicioni, Farini,
Valle, Mulino di Ulmu o di Cogno, Unghia, Groppallo,
Duxio, C. dei Prenzali sul Sanadogo, Clapeto, Montereggio,
Ferriere, Cassimorengo
Val Tidone
- Val Tidone, Castel San Giovanni, Vicobarone
e Mascandola di Ziano Piacentino, Nibbiano
e Pieve Stadera, Castelnuovo di Borgonovo Val Tidone, Arcello, Azzano,
Casanova, Gabbiano, Rocca Pulzana, Monte Altone o Aldone Pianello Val Tidone, Verdeto,
Sarturano, Sarturanello e Castano di Agazzano,
Trebecco,
Case Mascandola, Salenso e Campaniola-Trevozzo di Nibbiano,
San Sinforiano Caminata, Lazzarello, Costalta, Morasco,
Caselle o Casella (corte), Montemartino, Marzonago, Caprile, Busseto,
Corneto, Sevizzano, Praticchia (o Petra Tigia) Cicogni
Pecorara
Oltrepò
taffora-Val Nizza-Val Tidone, Cecima,
Trebbiano Ponte Nizza,
Nizza (corte di S. Paolo in Nizza),
Pratolungo, Casarasco, Cassano, Monte,
S.Albano (di Bobbio) (corte di S. Albano in Candubrio)
Val di Nizza,
S.Ilario, Bozzola, Casa de' Fabiani, Molino d'Alberto, Rio Torbida, S. Agata Valverde, Rossone,
San Silverio, Rivaroli, S. Severo e Silvano, Tovazza (corte), Pradelle, Perducco (corte di S. Antonino), S. Paolo di Sarturiano Zavattarello,
Montelungo di Montelungo, Pometo, Ponte Peduculosum, Torre degli Alberi Ruino
o
Alta Val Staffora, Bosmenso, Castano, Cavagnolo,
Ranzi e S. Matteo di Ranzi, Monteforte, Bognassi, Cagnano (xenodochio di
S. Martino, corte e mulino), Canianum, Carro, Linaro, Cagnarello,
Sagliano (corte e mulino) Varzi, S.Pietro, Casasco, Polinago o Pornago, Cella (di
Bobbio), Carpeneto, Monte Martino o Montemartino, Monte Zucchello, Vigomarito o
Vicomarito, Campolungo, Cadalenci Menconico,
Livello o Livelli Bagnaria
o
o
Alta Val Staffora-Val Trebbia pavese-Avagnone, Brallo di
Pregola, Pregola (Corte di S. Agata), Barostro, Campo del Prete o
Casa del Campo, Corbesassi, Someglio, Ponti, Pratolungo, Lama, Colleri ed il
Colle di Arpeselle
Alta Val Tidone pavese, Montagna o
Montana, Totonenzo o Tatonenza, Valle, Rivarolo, Grazi Romagnese
Alessandrino,
Tortona, Val Borbera, Val Curone
- Tortona,
Val
Borbera, Precipiano di Vignole
Borbera - Borghetto di Borbera - Stazzano,
Variana di Grondona
- Val Curone, Pontecurone,
Bidella e Vico Lardario Rivanazzano, Volpeglino,
Casasco,
Avolasca,
Garbagna,
Vigoponzo di Dernice,
Sant'Agata Fossili, Casalnoceto,
San Sebastiano Curone, Fabbrica
Curone, Casei Gerola
Lungo la Via degli
Abati
- Boccolo de' Tassi ed il suo xenodochio
di S.Pietro lungo la Via degli Abati, Farini,
Banzolo, Groppallo,
Groppazzolo,
Boccolo della Noce, Montereggio, Castello, Mareto, Cogno San Savino, Pione
Bardi, Velleia,
Monastero di Val Tolla, Monastero di Gravago, Chiesa di Casanova, Varsi,
M.Dosso, Pessola, Mariano e castello di Gusaliggio di Valmozzola,
M.Spinola, Turris o Torresana di Borgo Val di Taro, Pontolo,
Rovinaglia, Valle del Verde, Borgallo, Baselica, Cervara,
Pontremoli
Piacenza, pianura
piacentina e dintorni
Parma, pianura e
Valli del Ceno e Taro
- Parma,
monastero di Rovacchia a Fidenza, Soragna,
monastero di Corticelli a San Secondo Parmense, Fiesso, Berceto,
Solignano,
Castello di Nebbla
- Lusurasco
di Alseno,
Muradello di Pontenure
- Valle del Ceno, Carice-Calice, Carniglia,
Drusco, Nociveglia Bedonia, Bardi, Granelli, Acquanera, Tanugola,
Tosca di Varsi,
Val di
Taro, Tornolo e Santa Maria del Taro, Compiano,
Pieve di Campi (S. Paolo), Campi, Groppo Albareto,
Montegroppo, Val Gotra, Passo di Centocroci
Genova ed il Levante
ligure
- Genova
con l'Abbazia di S.Stefano
e la Chiesa di San Pietro in Banchi,
monastero di S. Andrea della Porta, San Siro di Struppa,
Molassana e alta Val Bisagno verso l'alta Val
Trebbia, S. Alberto di Bargagli,
Moranego e Scoffera di Davagna
- Valle Stura,
Masone,
Rossiglione, Belforte Monferrato.
- Valle
Scrivia e l'antica Via
Postumia, Sant'Olcese, Ronco
Scrivia, Vobbia.
- Il levante ligure ed il suo entroterra, Pieve
Ligure, Recco, Camogli e l'Abbazia di San Fruttuoso di
Capodimonte, Portofino, Santa Margherita Ligure, Rapallo.
- Valle Sturla, Borzonasca,
Casa Pecorara, Belpiano, Bertigaro, Temossi, Perlezzi, Recroso, Carelio-Caregli, Sopra la
Croce, Bresone, Borzone con l'Abbazia di Borzone, Cerreto,
Pontegiacomo, Semovigo Mezzanego, Val Fontanabuona, Avegno,
Vaccarezza Cicagna,
Cogorno,
La Costa, Coreglia Ligure, Pian dei Manzi,
Vaccarezza Favale di Malvaro, Il Piano,
Canavissolo, Priagna, Carezza Lorsica,
Acqua, Co' di Verzi, Lumarzo, Moconesi,
Neirone,
Orero,
Pianmegorino, Soglio, Certenoli, Bembelia, Vignale San Colombano Certenoli, Scaona o
Scaruglia, Monte, Romaggi, Plecherio-Villagrande di Cichero, Tribogna,
Cassanesi, Uscio,
Leivi,
Carasco,
Rivarola ed il monastero di Comorga, Graveglia ed il monastero di S. Eufimiano,
S.Pietro, Campo Molino, Terrarossa, Paggi, Val
Graveglia, Ne,
Antigastro, Reppia, Arzeno, Pontori, Montedonico, Osti, Treulario, Vausti
ed il monastero di Sambuceto.
- Da Chiavari, Rupinaro, fino alle Cinque
Terre, Lavagna, Sestri
Levante, Libiola, Cassine, Bargone, Casarza
Ligure, Moneglia (porto marittimo) e l'Alpe
Adra, Castiglione Chiavarese, Bonassola,
Deiva
Marina, Monte San Nicolao, Passo del Bracco, Framura,
Levanto,
Monterosso al Mare, Riomaggiore
e Vernazza,
...
- La Val di Vara e la Val di
Magra, Beverino, Bolano,
Borghetto di Vara, Brugnato,
Calice al Cornoviglio, Follo,
Pignone, Riccò del Golfo, Carro, Carrodano,
Maissana,
Rocchetta di Vara, Sesta
Godano, Varese Ligure, Zignago,
Ameglia,
Arcola,
Castelnuovo Magra, Ortonovo,
Sarzana,
Santo Stefano di Magra, Vezzano
Ligure, Aulla, Villafranca in Lunigiana, Filattiera,
Fosdinovo,
Pontremoli,
Mulazzo,
Zeri
- La
Spezia, Lerici, Porto
Venere, Tellaro, Luni, Montignoso Pratum Agiulfi.
Feudi sparsi del
centro-nord d'Italia
Sono indicati sia città o comuni con un monastero colombaniano
all'interno del paese con possedimenti limitrofi esterni o monasteri esterni
con un territorio coltivato.
- Vercelli
- Novara
e Biandrate
- Intra
e Pallanza
di Verbania
(lago Maggiore) e Valle dell'Ossola
- Como
e Luriate Abbate ora Lurate
Caccivio (lago di Como)
- Introbio
e la Valsassina
(con i Piani di Bobbio)
- San Colombano Belmonte
- Abbazia di Novalesa e la Sacra di San Michele, con la Val Susa,
la Val Pellice,
ecc. fino all'entroterra ligure
- Torino,
Ivrea,
Acqui
Terme
- Asti,
Alfiano,
Camariano, Camerano Casasco, Monastero
di Corziagno (fra Alfiano e Camerano Casasco)
- Cuneo,
Monastero
di San Costanzo[6]
di Villar San Costanzo - Dronero,
Monastero di San Dalmazzo di Pedona Borgo San Dalmazzo, Saluzzo,
Monastero di S. Colombano di Pagno[7]
- Alba,
Diano
d'Alba ed il Monastero di Ricca
- Oviglio
- Ponzone
- Milano,
Paullo,
Vaprio d'Adda
- Pavia con la Chiesa di San Colombano e lo xenodochio, il Monastero
di San Giovanni ed il Monastero di San Pietro in Ciel
d'Oro, San Colombanino di Gualdrasco
di Bornasco
- Lodi,
San Colombano al Lambro (Brioni o
Mombrione), Fombio,
Abbadia Cerreto, Vigevano
- Camairago
e Castiglione d'Adda (Casale Lupano,
San Vito e Senadolo o Senadogo) e Bertonico
(San Clemente)
- Bergamo,
Valtesse,
Parzanica
- Brescia,
Collio e San Colombano
- Chiavenna,
Traona
- Bormio,
Valdidentro,
Valdisotto,
San Colombano, Oga
- Trento,
Rovereto
- Padova,
Monselice
- Treviso,
Breda di Piave
- Verona,
Erbezzo, Casaleone
- Trieste,
Muggia,
Grado
- Reggio
Emilia, Fogliano
- Modena,
Fanano
- Piumazzo
di Castelfranco Emilia
- Bologna
- Comacchio
con il porto fluviale monastico
- Ravenna
- Monastero
di Lodisio (Piana Crixia) (prov.Savona)
- Monastero
di Gavenola (Borghetto d'Arroscia) e la chiesa
di Santa Brigida (Dolcedo) (prov.Imperia)
con il collegamento fino a Nizza dai monasteri del basso Piemonte,
amministrati dall'Abbazia di Novalesa, dove vi erano i
collegamenti con i monasteri della Valle
Scrivia e della Val
Trebbia
- Capo
Sant'Ampelio di Bordighera ed i monasteri isolani di Lerino,
dell'Isola Gallinara, dell'Isola di Bergeggi e dell'Isola
del Tino
- Castiglione di Garfagnana
- Camaiore
- Lucca,
Luni, I monasteri di Brancoli, Tempagnano, Massa Bofoli,
Pugnano, Vaccoli e Sesto
- Capannori,
Monastero di San Colombano in frazione San Colombano
- Pisa
e Monastero di Putignano
- Pistoia
- I
monasteri di Coverciano, Ripoli,
Badia a Settimo e monastero di San Colombano
a Scandicci,
vicino a Firenze,
San Casciano in Val di Pesa,
Bargino
- Monastero
di Sarna a Chiusi della Verna ed il Monastero di
Frassineto vicino ad Arezzo
- Gorgona e Isola di Montecristo
Priorato di
Bardolino
Autonomo ma dipendente dall'Abate di Bobbio vi
era il vasto e ricco Priorato di Bardolino,
con il territorio del lago di Garda, dei fiumi Adige, Mincio e la
zona della Valpolicella, oggi sotto tre regioni (Lombardia,
Veneto
e Trentino).
L'elenco di vari monasteri e celle monastiche è
notevole, possiamo citare fra i maggiori: Bardolino,
Pastrengo,
Lazise,
Garda
con i vicini monasteri di Rivalta, Santa Sofia e San Pietro Incariano,
e Priviniano (vicino al fiume Adige), Costermano
con i monasteri di Marciaga e Castion, Torri del
Benaco con il monastero di Albisano, San Zeno di Montagna, Pesina, Avio, Rovereto,
Trambileno
con l'Eremo di San Colombano, Il Monastero di
Venzano vicino Trento,
Riva del
Garda, Toscolano-Maderno, Salò
ed il vicino Monastero di Solarolo, Peschiera del Garda, Sirmione,
Leno, Castel
d'Azzano, Porto Mantovano (con possedimenti terrieri e
diritti sulla navigazione fluviale sul Po), Mantova
e Riva di Suzzara.
Il Monastero di San Colombano in Bardolino
gestito autonomamente dai monaci colombaniani gestisce numerosi poderi
coltivati e molti vengono dati in affitto ala popolazione locale, che ogni anno
il 23 novembre (ricorrenza del santo irlandese) versa all'abbazia madre un
fitto. Il monastero era famoso inoltre per la conciatura delle pelli, per la
cui lavorazione usava lo scotano o Rhus cotinus,
un arbusto che veniva raccolto e ridotto in polvere. Un quarto del raccolto
veniva inviato all'Abbazia di Bobbio, ricevendo in cambio libri e codici per la
biblioteca del monastero.
Bibliografia
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- C.
Cipolla - G. Buzzi Codice
Diplomatico del Monastero di S. Colombano di Bobbio fino all'anno MCCVIII - Vol.
II - Fonti per la Storia d'Italia - VOLUME II - n.53, Roma 1918
- C.
Cipolla - G. Buzzi Codice
Diplomatico del Monastero di S. Colombano di Bobbio fino all'anno MCCVIII - Vol.
III - Fonti per la Storia d'Italia - VOLUME III - n.54, Roma
1918
- C.
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Polonio Felloni Il monastero di San Colombano di Bobbio dalla
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- Valeria
Polonio Felloni Il monachesimo nel Medioevo italico, in G. M.
Cantarella - V. Polonio - R. Rusconi, Chiesa, chiese, movimenti religiosi,
Roma-Bari 2001 (Manuali Laterza 149), pp. 81–187.
- Valeria
Polonio Felloni Colombano europeo?, in San Colombano e l'Europa, a
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Note
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Valeria Polonio Felloni Il monastero di San
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- ^
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- ^
Valeria Polonio Felloni, Il monastero di San
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pp. 136 (Fonti e studi di storia ecclesiastica, II) - Tabella II dei
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- ^
Alessandro Schiavi, Il monastero di Bobbio e il
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Bobiense n. 21, Bobbio 1999 - Pag 151-191
- ^
Giacomo Coperchini, Le Terre di S. Colombano:
La Valle in qua situm est Monasterium ed il Monastero Sancti Pauli de
Mediana - Articoli in Archivum Bobiense n. 22 e 23, Bobbio 2000-2001
- ^
Arte
& Fede
- ^
Arte
& Fede
Catholic
Encyclopedia, New York, 1907, Nihil obstat, 1918, 1983, 2000, Storia di Bobbio,
monachesimo. L'articolo Feudo monastico di Bobbio fa parte
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