Padre santo,
tu che hai glorificato tuo Figlio Gesù
e gli hai conferito potere su ogni carne,
perché egli comunichi la vita eterna
a tutti quelli che hanno creduto in lui quale Dio e Salvatore,
noi ti ringraziamo del dono elargito a noi uomini:
di comprendere la profondità dell’unione consustanziale
che è tra te e tuo Figlio e lo Spirito santo,
alla quale ci hai chiamati
attraverso la preghiera innalzata a te dal figlio tuo:
«Affinché siano tutti una cosa sola,
come tu sei in me, o Padre, e io in te;
affinché anche loro siano una cosa sola in noi,
e così il mondo creda che tu mi hai mandato».
Noi veramente crediamo
che questa unità cui ci hai coinvitati,
è necessaria quale testimonianza
del mistero della tua opera nella natura umana,
incline alla decomposizione e alla disintegrazione
a causa del peccato e dell’egoismo.
Questa unità è necessaria anche perché il mondo creda
che non c’è altra speranza
se non nella persona di Gesù Cristo, tuo prediletto,
che hai mandato per unire le realtà celesti con quelle terrestri.
Noi confessiamo che la venuta di tuo Figlio in noi
provoca in noi un’attrazione insopprimibile verso l’unità:
«Io in loro e tu in me,
perché così siano perfettamente uno,
e il mondo sappia che tu mi hai mandato
e che li hai amati come tu hai amato me».
Perciò tutte le nostre resistenze
alla piena realizzazione dell’unità in te,
quell’unità che tu hai voluto per noi,
costituiscono una carenza di fede
e una mancanza di carità da parte nostra.
Queste deficienze ci fanno anteporre
le controversie ideologiche, politiche, razziali
alle esigenze dello Spirito, della fede e dell’amore
e affievoliscono la voce di Cristo nei nostri cuori
per accondiscendere al mondo e agli uomini.
Padre santo,
glorifica il tuo Figlio nella vita della chiesa,
perché la chiesa glorifichi te e il figlio tuo
quando tutti si saranno liberati
da ogni impedimento contro l’unità e l’amore.
Signore non lasciare che la comunità soccomba
e tenti di eliminare un peccato con un altro peccato,
di curare un male con un altro male;
non permettere che l’unità sia cercata
attraverso controversie ideologiche,
e la carità sia confusa con la politica,
e le coalizioni razziali vengano considerate
una forza dello Spirito.
Matta el Meskin , monaco
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