Siamo come viandanti
che per un momento si fermano e cantano;
ancora intorpiditi dalle pene del viaggio.
Ben lo sappiamo che, sulla montagna dell’oggi
non possiamo piantare le tende della pace.
Ben lo sappiamo che dobbiamo ripartire
scendere nelle pianure ostili, risalire le valli,
guadare i fiumi, traversare i deserti,
e camminare ancora e sempre ancora.
Ma sappiamo anche che un giorno
a noi sconosciuto,
giungeremo alle porte della Città
il cui re è un Bambino
e la cui sola luce è l’Agnello immolato.
Per questo noi ti rendiamo grazie,
Padre santo, per averci donato
un poco di questa gioia
che domani lieviterà il mondo
quando il Figlio tuo, vincitore,
si porrà alla testa dell’immenso corteo umano
e riconsegnerà il regno ormai maturo
per la festa definitiva e sicura.
Noi allora regneremo con Lui
per i secoli dei secoli. Amen.