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28 Gen
di p. Attilio Franco Fabris
Non siamo lontani dallo stoicismo dei filosofi antichi. Epitteto diceva: “Uniformarsi agli eventi che non dipendono dalla nostra volontà è saggezza”.
Quale lettura dare della frase di Gesù detta nell’orto del Getsemani: Padre non la mia ma la tua volontà sia fatta (Mt 26,42)? O di At 21,14, dove i cristiani di Cesarea si rassegnano al fatto che Paolo salga a Gerusalemme: Sia fatta la volontà del Signore?
Se non bastasse la letteratura apocalittica parla dei libri che si trovano nei cieli in cui tutto ciò che accade è già scritto (Il Cielo farà succedere gli avvenimenti secondo quanto è stabilito lassù (1Macc)).
Vi è anche una seconda interpretazione: fare la volontà di Dio consiste nell’obbedire ai suoi comandamenti. Si tratta della nostra sottomissione ad essi. Fare la volontà di Dio in fin dei conti comporta anzitutto un atteggiamento morale.
Ad esempio: “insegnami Signore a fare la tua volontà” andrebbe tradotto: “insegnami Signore a compiere ciò di cui tu ti compiaci”, “ciò che ti da gioia”, “ciò che desideri ardentemente da me”.
– come egli intende realizzarlo?
Alla prima domanda si può rispondere con 1Tm 2,4: Dio nostro Salvatore vuole che tutti gli uomini si salvino e che giungano alla conoscenza della verità.
Piacque a Dio (è sua volontà) di santificare e salvare gli uomini non individualmente e senza alcun legame tra loro, ma volle costituire di loro un popolo… Si scelse quindi il popolo israelita.
La volontà di Dio di conseguenza sembra così estrosa agli occhi umani: I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sonole mie vie – oracolo del Signore – quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie (Is 55, 8-9). (Cfr 1Cor 1,27.28).
Non cerco la mia volontà, ma la volontà di Colui che mi ha mandato (Gv 5,30)
Tutta la sua esistenza ha come punto cardine questo desiderio: l’ultima parola di Gesù è riassuntiva di tutta la sua esperienza di relazione alla volontà del Padre: E dopo aver ricevuto l’aceto, Gesù disse: Tutto è compiuto! E chinato il capo rese lo spirito (Gv 19,30).
Piena conformità alla volontà del Padre che è salvezza dell’uomo peccatore: “Affinché la libertà dell’uomo peccatore non soccomba alle tenebre, Dio si incarna e scende nella morte, nell’inferno, perché ci sia finalmente un luogo in cui l’uomo possa unirsi alla volontà divina. Questo luogo è Cristo. In Cristo la volontà umana si è dolorosamente e gioiosamente unita a quella del Padre” (O. Clèment).
Fare la volontà del Padre è unire la nostra volontà a quella di Cristo: Noi chiediamo al Padre nostro di unire la nostra volontà a quella del Figlio suo, per compiere la sua volontà, il suo disegno di salvezza per la vita del mondo. Noi siamo radicalmente incapaci di ciò, ma, uniti a gesù e con la potenza del suo Santo Spirito posssiamo consegnare a lui la nostra volontà e decidere di scegliere ciò che sempre ha scelto il Figlio suo: fare ciò che piace al Padre (CCC 2825).
Nel Pater si chiede che essa sia portata sulla terra.
sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Se non riesci a “osservare i comandamenti” non considerarti mai perso, non ti inacidire in modo moralistico o volontaristico. Più a fondo, più in basso della tua vergogna o della tua caduta c’è Cristo. Volgiti a lui, lascia che ti ami, che ti comunichi la sua forza. E’ inutile che ti accanisci in superficie: è il cuore che deve capovolgersi. Non devi cercare nemmeno annazitutto di amare Dio, ti basta capire che Dio ti ama (O. Clèment).
Questa preghiera e questa attesa acuiscono in noi la fame e sete di giustizia caratteristiche di ogni vero discepolo.
In Cristo, mediante i sacramenti dell’iniziazione, il Padre compie in noi la sua volontà. E in questa volontà ciascuno di noi entra da soggetto, da protagonista; vi sono chiamate in causa la nostra libertà, intelligenza, creatività. Nella volontà di Dio non vi è nulla di preconfezionato. Il Padre ci ha fatto dono di esistenze aperte, da costruire con lui.
Non si tratta di rassegnazione ma di collaborazione. Scrive Teilhard de C. (Ambiente divino): Il trovare e il compiere la volontà di dio non è un fatto immediato né consiste in un atteggiamento passivo… Non raggiungerò la volontà di Dio in ogni istante se non all’estremo limite delle mie forze, nel punto in cui la mia attività tesa verso il meglio-essere si trova continuamente controbilanciata dalle forze avverse che cercano di fermarmi o di farmi cadere. Se non faccio tutto il possibile per avanzare o per resistere non mi trovo al punto giusto, non subisco Dio quanto potrei e quanto egli desidera. Se invece il mio sforzo è coraggioso, perseverante, io raggiungo Dio attraverso il male, al di là del male; io mistringo a lui.
Ancora una volta prendiamo atto di come la preghiera del cristiano sia diversa da quella del pagano: questi tenta di ottenere con la preghiera che la divinità si pieghi al suo volere, in fin dei conti se ne vuole accapparrare la potenza. Il cristiano invece, come Gesù, chiede di conoscere ed attuare il volere del Padre. Gli chiediamo luce per conoscerla, forza per adempierla. E una preghiera di tal genere potrà liberarla dal profondo del cuore colui che crede aver Dio disposto tutte le cose di questo mondo per il nsotro bene: gioie e dolori. Chi prega così deve credere che la Provvidenza divina ha più sollecitudini per la salvezza e il bene di coloro che ad essa si affidano, di quel che non siamo solleciti noi per noi stessi (Agostino, Confessioni, 9.20).
Senza conversione e impegno per il prossimo nenache una delle richieste può essere pronunziata correttamente” (B. Stendaert).
1. “Mio cibo è fare la volontà di Colui che mi ha mandato”. Queste parole esprimono il progetto per cui Gesù vive. Cosa ti suggeriscono? Perché è fondamentale per Gesù – e per te di conseguenza – fare della volontà del Padre il proprio “cibo”?
2. “Sono disceso non per fare la mia volontà, ma la volontà di Colui che mi ha mandato”. Come di poni di fronte alla volontà di Dio? Ti è facile scoprirla? Ne hai paura o desideri viverla pienamente? Perché?
3. Leggi e medita Gv 6,37-40 e Ef 1,3-14: che cosa si intende per volontà di Dio? Come la applichi alla tua vita?
4. Gesù nel Getsemani prega: “Padre se possibile passi da me questo calice… ma non la mia ma la tua volontà sia fatta”. A volte è difficile compiere la volontà del Padre. Ti è accaduto in passato? Forse stai vivendo ora questo momento: come ti stai ponendo di fronte ad essa? Cosa ti risulta più difficile da accogliere? Perché? Nella difficoltà fai riferimento come Gesù alla preghiera onde trarne forza e speranza?
Posted by attilio @ 11:07
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