Storia della Parrocchia di Sambuceto
Tratta principalmente da
“Nel Bacino Imbrifero dell’Entella.
Val di Graveglia”
di don Luigi Biagio Tiscornia
La chiesa parrocchiale, col suo coro ad oriente, sorge quasi a metà del versante occidentale del monte S. Giacomo. E’ dedicata ai SS. Cipriano e Giustina che furono un tempo titolari di due chiese separate, cioè S. Giustina, titolare della parrocchiale, e S. Cipriano, titolare dell’oratorio, resi contitolari della parrocchia odierna nel 1836. Anticamente la Chiesa di Sambuceto dipendeva dalla Pieve di Lavagna, successivamente passò alla Pieve di Sestri, quindi al Vicariato di Libiola. In documenti assai antichi è ricordata la villa, la chiesa e l’oratorio di Sambuceto. Pare che i monaci benedettini, governanti la Prioria di Graveglia e l’Abbazia di Borzone, siano stati i fondatori della Chiesa di Sambuceto. Nel 1582 il Visitatore Apostolico Mons. Bossio propose la traslazione della cura parrocchiale nell’oratorio di S. Cipriano, avendolo trovato più bello del tempio parrocchiale, il che in seguito venne fatto dall’Arcivescovo di Genova. Ecco il decreto di Mons. Bossio: Ecclesia parrochialis S. Iustinae Sambusae – Oratorium S. Cipriani Sambusae – “Cum hoc Oratorium sit pulchrius Ecclesia parrochiali, deservire poterit loco ipsius ecclesiae; modo ab Ordinario potestas fiat etc.”. Verso il 1600 la popolazione di Sambuceto fu distrutta dalla peste e, non essendovi rimaste che due sole famiglie, la chiesa parrocchiale perdette la cura, passando aggregata alla parrocchia di S. Giacomo di Loto, che allora era sottoposta alla Pieve di Sestri Levante. Anche Domenico De Paoli (che fu custode della Chiesa di Sambuceto e poi nel 1835, ricostituita la parrocchia da Mons. Tadini arcivescovo di Genova, ne fu nominato primo parroco) riferisce che la Chiesa di Sambuceto dapprima era succursale di Zerli, quindi, in epoca ignota, lo divenne di Loto, da cui fu smembrata. Infatti il 14 luglio 1834 Mons. Tadini arcivescovo di Genova, nella visita pastorale fatta a Loto, vide questa succursale uffiziata come parrocchia; intese pure che il suo custode per consuetudine aveva il titolo di rettore, eletto dal popolo col consenso delparroco, e accolse l’istanza dei Sambucesi, e dopo otto mesi, cioè con suo decreto del 31 marzo 1835, la dichiarò parrocchia. Va notato che allora S. Giustina fu tramutata in cimitero e l’oratorio di S. Cipriano, tramutato in parrocchia, d’allora in poi ebbe la denominazione dei due titolari, cioè S. Cipriano e S. Giustina di Sambuceto. La chiesa nei suoi muri porta visibili tracce della sua antichità, che si vedono specialmente nella parte esteriore dell’abside, che è tutta di pietre quadre all’uso antico, ma internamente scialbate alla moderna. Vi sono tre altari: il maggiore e due laterali che sotto la reggenza del parroco Cuneo furono incavati nei rispettivi muri per oltre un metro. La cancellata del presbiterio è d’ardesia e nel coro i sedili di pietra secondo l’antico costume degli oratori. La vasca del fonte battesimale reca la data 1578. Sul campanile, oltre l’orologio, posano tre campane. La casa canonica fu costruita nel 1915. La festa principale è quella di S. Cipriano, che dal 26 settembre è trasportata alla prima domenica di agosto.